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Lucie Pestiaux
Anno Unakite
Data di nascita: 20.05.1998
Nazionalità: belga
Lingue: Francese, inglese, spagnolo, italiano, fiammingo
I primi passi di Lucie nel mondo delle arti dello spettacolo sono avvenuti in giovane età, quando ha studiato arti espressive, come parte del suo curriculum generale. Le arti performative sono state inizialmente un modo per esprimere sé stessa e sviluppare una sensibilità verso il suo mondo interiore e l'ambiente circostante. Stupita dalle relazioni nel mondo vivente, ha iniziato a studiare Scienze ecologiche e ambientali e Management all'Università di Edimburgo (Scozia). Con la sua tesi di laurea ha approfondito il fenomeno della simbiosi, ha esplorato i licheni e ha creato la Passeggiata dei licheni a Bruxelles e a Edimburgo per muoversi nella città con gli “occhi” di un altro essere.
L'ecologia degli esseri umani e delle loro relazioni era di grande interesse per lei. Interessata al “vivere insieme”, ha vissuto in una cooperativa, sviluppando competenze in materia di facilitazione, modi di vita democratici e sistemi di governance. Dopo gli studi e grazie al suo lavoro come coordinatrice di progetti e facilitatrice per una ONG che sostiene la transizione ambientale territoriale in Belgio, si è resa conto dell'importanza delle narrazioni e della sensibilità verso l'ambiente che ci circonda per apportare cambiamenti fondamentali alle nostre azioni. Si è resa conto che le mancavano i modi per coltivare ed esprimere le sensibilità necessarie per percepire il mondo in modo acuto e in tutta la sua complessità. Le pratiche del movimento le sono venute spontanee come modo per comunicare e lottare corporalmente e politicamente per la meraviglia del mondo vivente.
Presso l'Accademia Dimitri, esplora le pratiche corporee che permettono di connettersi ad altri immaginari e alla coscienza corporea e che hanno, secondo lei, il potere di risvegliare nuove narrazioni e quindi di trasformare le relazioni con ciò che ci circonda.
Nel corso della sua vita si è formata nella danza, nell'acrobatica, nel teatro fisico, nel teatro dell'oppresso e nella clownerie. Attraverso l'espressione del movimento e del gioco, vuole essere parte delle lotte collettive e politiche per la giustizia socio-ambientale.